donderdag 8 september 2011

Letture facili: Su e giú per l' Italia:

20. SARDEGNA (livello A2.2/B1.1

I MURI CHE PARLANO

I murales di Orgosolo
"non de herimos elemosinas" ( "non chiediamo elemosine)"
iscrizione su uno dei murales di Orgosolo

Quando pensiamo alla Sardegna, pensiamo in genere alle vacanze, il suo bellissimo mare e le sue spiagge stupende. Ma esiste anche un'altra Sardegna, chiamata "Il cuore della Sardegna", cioè: La Barbagia.

La Barbagia è una terra piena di fascino e ricca di tradizioni, dove sembra che il tempo si sia fermato. Il suo territorio ha prevalentemente un carattere montuoso selvaggio e desolato.
Famosa, da sempre e fino a non molti anni fa, per il banditismo ed in particolare per i sequestri di persona (le montagne del Supramonte con le sue grotte-rifugio inaccessibili, offrono un nascondiglio ideale), la Barbagia ha un passato di povertà e di miseria, causato dalle condizioni economico-sociali proprie di un mondo pastorale, escluso dai processi di modernizzazione.

Il paese di Orgosolo si trova nella zona centrale della Barbagia, collocato a ridosso del massiccio montuoso del Supramonte. Oggi come allora, la sua economia si basa sulla pastorizia e sull'agricoltura, ma in una certa misura anche sul turismo, grazie ai famosissimi murales, che raffigurano momenti di storia locale, nazionale e persino internazionale.

Sono circa 100, i ritratti di memoria e di vita sociale tinti sui muri e che narrano le fatiche, le denunce, i malesseri, le speranze e le grandi conquiste di questa piccola comunità.

Fin dall'inizio i bersagli dei muralisti erano il governo italiano e le ingiustizie sociali, ma anche l'America imperialista.

Il primo murale risale al 1969 ed è stato dipinto da un gruppo anarchico durante la contestazione giovanile, mentre il 90 per cento degli altri murales è opera di Francesco del Casino.

Prendono in giro vari uomini politici italiani e rappresentano denunce anti-NATO, le condizioni delle carceri, ma anche scene di vita quotidiana, pastori e contadini al lavoro.
C'è persino un murale del 1994 che rappresenta i conflitti della ex Jugoslavia e la distruzione di Sarajevo.
E quando l'immagine da sola non è sufficiente, l'artista ricorre ad una frase o ad una citazione letteraria o politica per accompagnare l'opera.

Da oltre trent'anni dunque, il paese di Orgosolo offre le sue mura alla creatività di artisti che nei loro murales raccontano la storia di Orgosolo, della Sardegna, dell'Italia e del mondo, rendendolo un'attrazione turistica veramente interessante.

Verklarende woordenlijst



Murales muurschilderingen
Elemosina aalmoes/liefdadigheid
fascinoaantrekkingskracht/charme
Prevalentemente voornamelijk
Selvaggio woest
Banditismo struikroverij
Sequestro di persona ontvoering/kidnapping
Grotto-rifugio schuilgrot
Inaccessibile ontoegankelijk
Proprio eigen
Mondo pastorale herderswereld
A ridosso di tegen..... aan
Pastorizia veeteelt
Ritratto afbeelding
Tinto (tingere) schilderen
Narrano (narrare) vertellen
Denuncia aanklacht
Malessere onvrede/onbehagen
Conquista verworvenheid/verovering
Bersaglio doelwit
Ingiustizia onrecht
Risale (risalire) dateren uit
Contestazione giovanile jongeren protest
Prendono in giro (prendere in giro) voor de gek houden/uitlachen
Carceregevangenis
Ricorre (ricorrere) gebruik maken van

Letture facili: Su e giú per l' Italia:

19. Sicilia (livello A2.2/B1.1

L’oro verde dell'Etna

Nutella, torrone, liquore, miele, olio, ma anche penne, arancini, paste, salsiccia, panettone e colomba, splendide torte, salse, gelati, tutti rigorosamente al pistacchio.
Dove? A Bronte naturalmente, il comune etneo che può dirsi di diritto la patria di questo prezioso frutto verde.

Proveniente per alcuni da Psitacco, città della Siria o, secondo altri dall'Asia minore o dal Turkestan, la pianta del pistacchio si trova a suo agio su delle rocce laviche proibitive per qualsiasi altro tipo di vegetazione.
Dal 1860 a Bronte interi pascoli e terreni incolti sono stati trasformati in pistacchieti e la pianta coltivata è diventata il fulcro di tutto il sistema agricolo ed economico dell'area.

La coltivazione del pistacchio è molto impegnativa e faticosa. Le piante fruttificano solo una volta ogni due anni e crescono in terreni accidentati dove non è possibile ricorrere all'uso delle macchine per le operazioni colturali.
I pistacchi quindi vengono raccolti a mano, uno ad uno.
La produzione biennale siciliana è di circa 16.000 quintali di prodotto sgusciato, di cui l'80 % viene esportato all'estero. Il 20 % rimanente viene impiegato nell'industria gelateria, dolciaria e delle carni insaccate.

I semi di pistacchio contengono molte proteine e vitamine e hanno un valore nutritivo molto alto. Sono assai pregiati e ricercati anche per il loro sapore aromatico e gradevole in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare ed insaporire molte vivande. L‘olio, estratto dal frutto, trova anche applicazione in dermatologia per le sue alte doti emollienti ed ammorbidenti.

A questo suo tesoro Bronte dedica ogni anno in autunno la famosa Sagra del Pistacchio, richiamando nel suo territorio migliaia di visitatori curiosi e soprattutto golosi.
Per l'occasione, un intero quartiere del centro storico, quello dell'Annunziata, ospita un vero e proprio museo della civiltà contadina e della gastronomia all'aperto, con tutti gli abitanti del paese coinvolti nell'accoglienza dei turisti a caccia di leccornie.
In ogni stradina o scalinata ci sono i banchi e banchetti ricolmi di specialità a base di pistacchio, ogni garage diventa una trattoria fatta in casa dov'è possibile assaggiare ed acquistare i prodotti della cucina brontese.

Da non perdere le famose Fillette, ciambelle dolci a base di farina e pistacchio le cui origini si perdono nei tempi, nate dalla dedizione delle donne brontesi.

Verklarende woordenlijst



aranciniSiciliaanse rijstspecialiteit
rigorosamentestrikt
comune etneogemeente op de Etna
provenienteafkomstig
si trova a suo agiovoelt zich op zijn gemak
rocce lavichelava rotsen
proibitivohinderlijk/onmogelijk
incolto onbebouwd
pistacchietopistache boomgaard
fulcrokern/spil
fruttificano (fruttificare)vrucht dragen
accidentatooneffen
operazioni colturali het plukwerk (de handelingen die nodig zijn om te plukken)
raccolti (raccolgiere)plukken
sgusciatogepeld
carni insaccategestopte worst/salame
pregiatowaardevol
doteeigenschap
emollienteverzachtend
golosi/goloso gulzig/dol op lekker eten
coinvoltobetrokken bij
a caccia di leccornieop zoek naar lekkernijen
ricolmoboordevol
assaggiareproeven
ciambelle kransvormig gebak/donut
dedizione toewijding/teogewijdheid

Workshop Italiaans voor beginners

WORKSHOP moeiteloos Italiaans leren IN GAMEREN
Una giornata italiana

Datum : Zaterdag 19 november 2011
Tijd :
10.00 – 12:30 caffè + lezione d’italiano
12.30 - 14:00 pranzo italiano
14:00 - 16:30 lezione d’italiano
16:30 - 17:00 prosecco e stuzzichini

Plaats : Beemstraat 34 5311 AC Gameren

Datum : zaterdag 19 november 2011

Methode : Suggestopedie

Niveau : beginners

Rendement : vergelijkbaar met 1 à 2 maanden Volksuniversiteit

Max. aantal Deelnemers : 12

Prijs : 105 euro p.p.

Informatie : Jacqueline Broekhuizen
Tel. 0418 561254/06 51557840
Email Jacqbroek@hotmail.com
Blog: http://www.jacq-ladivina.blogspot.com/

Tijdens deze workshop wordt de basis gelegd van de Italiaanse taal.

woensdag 7 september 2011

Letture facili: Su e giú per l' Italia:

18. CALABRIA (livello A2.2/B1.1

La “Rossa di Tropea” e un Tartufo da brivido

Ormai anche i turisti stranieri hanno scoperto l’affascinante Tropea, questa cittadina pittoresca calabra a strapiombo su un mare limpidissimo, situata a Capo Vaticano, che con il suo faro, è da sempre un punto di riferimento per i naviganti.

Oggi però, ancora più che in passato, Capo Vaticano e meta imperdibile per i turisti, non solo per la bellezza delle spiagge, ma anche per il fascino della sua storia, delle sue leggende e della sua gastronomia.
Il nome stesso del capo, forse dal latino vaticinium, ci riporta ad un antico oracolo che tra queste alte rocce dava responsi a chi doveva affrontare il pericoloso passaggio tra Scilla e Cariddi.

Girando per le viuzze caratteristiche di Tropea si incontreranno molti negozi che tengono in bella mostra lunghe trecce della famosa “Rossa di Tropea”.

No, non si tratta delle trecce di una bella donna rossa, ma della famosa cipolla rossa di Tropea.
Rinomatissima in tutta Italia per il suo gusto delicato e dolce e soprattutto per la sua digeribilità, la “Rossa di Tropea” è diventata un gradito souvenir da portare a casa.
Qualche bottega offre persino la confettura di cipolla da spalmare sulle bruschette.

A pochi chilometri da Tropea, si trova la piccola cittadina di Pizzo, conosciuta, oltre che per il suo castello, anche a livello internazionale per i suoi gelatai.
Sono stati proprio i gelatai di Pizzo ad aver inventato il famoso gelato chiamato “Tartufo”.

Il Tartufo di Pizzo però, non ha niente a che fare con i Tartufi industriali che si servono normalmente nei bar o nei ristoranti. Il Tartufo di Pizzo, dalla forma tondeggiante con il suo “cuore” irresistibile, è prodotto artigianalmente con molta cura. L’ingrediente base è il gelato alla nocciola, che viene modellato, rigorosamente nel palmo della mano, a forma di semisfera. Quindi si scava un piccolo foro all’interno e lo si riempie con cioccolato amaro fuso. Il tutto viene racchiuso in un’eguale quantità di gelato alla nocciola, e per ultimo rotolato nella polvere di cacao mista a zucchero.

La più conosciuta gelateria di Pizzo è il bar Ercole di proprietà di Franco Dilorgi, figlio di Gaetano, che da oltre mezzo secolo ha fatto della gelateria un’arte.
Oltre al Tartufo nero, qui si possono gustare il Tartufo bianco, il Riccio di Mare (gelato a base di crema gianduia e chantilly), la Cassata pizzitana, le Nocciole imbottite e altre leccornie ancora.

Quindi, se vi trovate nei paraggi di Pizzo, visitate questa cittadina deliziosa e dopo aver girato per le sue viuzze, sedetevi ai tavolini del bar Ercole e fatevi tentare da queste dolci tentazioni. Vi assicuro che non ve ne pentirete!

Verklarende woordenlijst:



brividorilling-huivering (ook in positieve zin)
calabrauit Calabrië
a strapiombooverhellend-overhangend-bovenop een rots
farovuurtoren
navigantizeelui
metabestemming
imperdibiledat niet gemist mag worden
riporta (riportare)terugbrengen/doen herinneren
oracoloorakel
viuzzesteegjes/kleine straatjes
affrontaretrotseren-aangaan
tengono in bella mostra(tenere in bella mostra)mooi uitgestald houden (mooi uitstallen)
trecce (treccia)vlecht
cipollaui
rinomatissimazeer bekend
digeribilitàverteerbaarheid
graditogewaardeerd
persinozelfs
spalmaresmeren
gelataiijsmakers
inventato (inventare)uitvinden
tondeggiantebolrond
nocciolahazelnoot
palmo della manohandpalm
scava (scavare)uithollen
forogat
si riempie(riempirsi)vullen
amarobitter
fuso (fondere)gesmolten (smelten)
polvere poeder
rotolatogerold
secoloeeuw
Riccio di Marezee-egel
Gianduiabijzondere chocola uit Turijn
imbottite (imbottire)opgevuld (opvullen)
leccornielekkernijen
nei paraggiin de buurt / in de omgeving
ve ne pentirete!(pentirsene)spijt krijgen van

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17. BASILICATA (livello A2.2/B1.1)

"Noi non siamo cristiani - essi dicono - Cristo si è fermato a Eboli"
(da: Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi)

Basilicata : i Sassi di Matera ed il cinema

Matera e l’unico posto al mondo dove gli abitanti possono dire di vivere nelle stesse case dei loro avi di 9.000 anni prima. Infatti, le grotte naturali, numerose nel territorio di Matera, sono state le prime dimore per gli uomini, che non subivano passivamente le forme della natura, ma ne prendevano possesso, scavando nelle grotte percorsi e creando architetture.

Queste grotte, chiamate “Sassi” offrivano un intelligente sistema di raccolta delle acque, un buon stoccaggio dei rifiuti ed un livello di vita accettabile per i suoi abitanti.
Questo ecosistema ha cominciato a declinare a partire dalla fine del Settecento, quando la città comincia ad estendersi verso la parte bassa e le nuove costruzioni riducono enormemente l’apporto idrico.
Anche l’aumento della popolazione crea molti problemi e le condizioni di vita peggiorano sempre di più, obbligando la popolazione ad abbondare i “Sassi”.

Nel 1945 Carlo Levi pubblica il suo famosissimo libro “Cristo si è fermato a Eboli”, in cui racconta la sua vita da confinato in Basilicata sotto il regime fascista ed in cui descrive anche Matera ed il suo degrado.

Il clamore del libro spinge numerosi uomini di cultura e politici a visitare i Sassi e nel 1954 viene firmata una Legge Speciale che obbliga tutti gli abitanti ad abbandonare le loro case e dagli anni 60 i Sassi sono completamente disabitati.

Da allora ci sono stati molti piani per il restauro ed il recupero dei Sassi, tra cui un progetto del famoso architetto Renzo Piano, ma è soltanto dal 1993 che il restauro viene eseguito seriamente grazie all’ UNESCO, che ha inserito i Sassi nella lista del “Patrimonio mondiale dell’ Umanità”.

I Sassi abbandonati hanno spinti numerosi registi a girare i loro film nei Sassi di Matera. Già nel 1949 per esempio, Carlo Lizzani realizza un documentario cercando di indagare su quel mondo contadino descritto da Carlo Levi nel suo romanzo.

I Sassi, senza vita, offrono una scenografia senza un preciso tempo storico e così Matera diventa:
• un paese meridionale del Settecento nel film “Il sole e anche la notte”(fratelli Taviani)
• un paese basco del Novecento nel film “ L’ albero di Guernica
• un paese siciliano degli anni Cinquanta nel film “ L’uomo delle stelle” (Tornatore).

Per non dimenticare tutti i film religiosi come:
King David, (con Richard Gere)
The Nativity Story
Il Vangelo secondo Matteo (P.P. Pasolini)
e..... naturalmente
La passione di Cristo di Mel Gibson.

Oggi, se volete visitare Matera, potrete soggiornare proprio nei Sassi, perché alcune grotte sono state trasformate in camere d’albergo persino a 4 stelle:
Hotel Sant’ Angelo: http://www.hotelsantangelosassi.it

Verklarende woordenlijst



avivoorouders
dimoreverblijfplaats/woonplaats
subivano (subire)ondergaan
scavando (scavare)graven
percorsiwegen/routes
raccoltahet verzamelen/opslaan
stoccaggioopslag
rifiutivuilnis
declinareachteruitgaan/vervallen
estendersizich uitbreiden
riducono (ridurre)verminderen
l’apporto idrico watertoevoer
peggiorano (peggiorare)verslechteren
obbligando (obbligare)verplichten
confinatoverbannen
degradoverval
clamoreopschudding
spinge (spingere)drijven/aansporen
Legge Specialespeciale wet
disabitationbewoond
pianiplannen
restaurorestauratie
recuperoherstel
eseguito (eseguire)uitvoeren
spinti (spingere)bewegen
registiregisseurs
indagareonderzoeken
senza vitazonder leven/levensloos
tempo storicohistorisch tijdperk
meridionaleuit het zuiden
bascoBaskisch
soggiornareverblijven

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16. PUGLIA (livello A2.2/B1.1)

Kalos Irtate (“Benvenuti” in Griko): La parte greca del Salento in Puglia:

Il Salento in Puglia inizia a Lecce e finisce sul tacco d’Italia ed è proprio nel cuore del Salento, tra Lecce, Otranto e Gallipoli, che esiste un’area con lingua, tradizioni, architettura e riti d’origine greca; la Grecia Salentina.

Dal XVI secolo a.C, i greci ed i miceni cominciano a frequentare il Salento e dall’ Oriente giungono funzionari, soldati e monaci che ellenizzano profondamente il Salento.
I monaci costruiscono delle chiese bellissime decorate con affreschi bizantini e monasteri magnifici, tra cui il monastero di S. Nicola di Casole ad Otranto, che all’epoca conteneva la seconda biblioteca più grande del Mediterraneo (dopo quella di Alessandria) e che raccoglieva molti libri greci e latini.

In questo periodo si diffonde la coltivazione dell’olivo e quindi la lavorazione delle olive in frantoi ipogei. L’olio proveniente da questi frantoi veniva esportato in tutto il Nord d’Europa e ogni settimana partiva da Otranto una nave piena d’olio diretta verso quelle zone.
I monaci greci, inoltre, insegnavano alla gente locale molte tecniche agricole innovative che venivano dall’Oriente.
Questi greci, insomma, influenzano non solo gli usi, costumi, musica e architettura, ma anche la lingua ed è per questo motivo che nel Salento si parla ancora il “Griko”. Questa lingua, chiamata anche Greco-Salentina è una fusione linguistica del Greco antico, del Greco bizantino ed elementi d’Italiano ed è abbastanza simile al Greco moderno, parlato oggi in Grecia.

L’ area Ellenofona del Salento era un tempo assai estesa: comprendeva ben venticinque paesi. Attualmente, quest’area – nota con il nome di Grecia Salentina – è costituita da nove comuni, cioè; Calimèra, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino. In queste località la popolazione è in grado di esprimersi in Griko ed è quindi bilingue.

Ci sono numerose testimonianze della presenza greca nel Salento. A Calimèra (che in greco significa: “buongiorno”) è possibile visitare l’ ultimo frantoio sotterraneo rimasto e nel paese le case a corte rispecchiano la tipica costruzione della civiltà contadina greca. Inoltre si possono ancora visitare diverse tombe (dolmen) antiche, come la famosa Dolmen Placa.

Oggi, i nove comuni mantengono stretti rapporti con la Grecia e gli interscambi culturali sono molto frequenti. Nel 1960 il comune d’Atene ha generosamente donato a Calimèra, una stele, opera del IV sec. A.C., come simbolo della comune origine e di una continuità di rapporti.) La stele è di puro marmo e proviene dal Museo Nazionale di Atene. Il comune di Calimèra l’ha sistemata nei Giardini Pubblici del paese.

Verklarende woordenlijst:



taccohak
ritirituelen
giungono (giungere)aankomen
ellenizzano“vergrieksen”/Grieks maken
affreschifresco’s
monasterikloosters
all’epocatoendertijd
raccoglieva (raccogliere)verzamelen
diffonde (diffondere)verspreiden
olivo olijfboom
frantoi ipogei onderaardse olijvenpers
esportato (esportare)exporteren
innovative vernieuwde
costumi gewoonten
fusione linguistica taalfusie
simile vrijwel dezelfde
l’area EllenofonaGriekse zone/Grieks gebied
un tempovroeger/eens
notabekend
è in grado (essere in grado)in staat zijn
bilingue tweetalig
testimonianzebewijzen/getuigenissen
sotterraneo onderaards
rispecchiano (rispecchiare)weerspiegelen/lijken op
civiltà contadinaboerenbeschaving
tombe graven
mantengono (mantenere)onderhouden
interscambi uitwisselingen
donato (donare)schenken
stele (graf) zuil
sistemata (sistemare) plaatsen

dinsdag 6 september 2011

Letture facili: Su e giú per l' Italia:

15. MOLISE (livello A2.2/B1.1)

Il Molise ieri e oggi

“Non si piangono morti qui, ma vivi! Uomini vanno col fardello carico di stracci e di illusione, chissà dove? Partono all’alba, come i condannati!”
(Sabino D’Acunto, poeta isernino)

Dal Molise, terra avara e povera di risorse, sono partiti in tanti. A partire dal 1876, intere comunità sono emigrate per necessità; singoli individui con in mente e nel cuore il desiderio di cercare il loro futuro lontano dalla loro terra.
A cavallo tra Otto e Novecento, fino all’emigrazione europea e norditaliana del secondo dopoguerra, i molisani non hanno mai smesso di spostarsi. A fronte di 300.000 molisani in Italia, ce ne sono un milione all’estero.

Sono partiti per gli Stati Uniti, per l’ Argentina (interi quartieri di Buenos Aires hanno nomi di città molisane), per la Germania, la Francia e la Svizzera. Per non parlare del Canada. A Montreal gli immigrati di origine molisana superano le centomila unità; praticamente sono il doppio degli attuali abitanti di Campobasso, capoluogo del Molise, e quattro volte più degli abitanti di Isernia, che è una provincia del Molise.

Come vivono questi emigrati?
Molti di loro hanno fatto fortuna, altri un po’ meno. Tutti, però, vivono nel ricordo della patria lontana e sognano di poter un giorno ritornare.
Tra di loro ci sono alcuni nomi famosi:

Robert de Niro (attore: il Padrino/Novecento/Taxidriver/NewYork/NewYork ecc)
Robert de Niro è originario di una famiglia di Ferrazzano, piccolo villaggio non molto lontano da Campobasso. Il nome De Niro era originalmente Di Niro, ma all’arrivo in America, i suoi bisnonni Giovanni Di Niro e Angelina Mercurio sono stati registrati per errore con il cognome De Niro. I De Niro si stabiliscono a New York e Robert nasce a Little Italy.
Ferrazzano è molto orgogliosa di questo suo concittadino e organizza ogni anno una rassegna cinematografica di film di Robert De Niro in suo onore. Nel 2005 Robert De Niro ha ricevuto il passaporto italiano ed è quindi cittadino italiano.

Eddie Lang (musicista)
Eddie Lang nasce a Filadelfia, negli Stati Uniti all’inizio del 1900. I genitori sono originari di Monteroduni, in provincia di Isernia. Il padre, fabbricante di strumenti di corda, gli trasmette l’amore per la musica e ben presto inizia a suonare la chitarra. Il suo talento e le sue dote innovative lo portano ad avere successo e diventa l’accompagnatore di Bing Crosby, inoltre, collabora con Louis Amstrong. Muore giovanissimo (poco più che trentenne), lasciando un vasto patrimonio nel campo del jazz. In suo onore si tiene da alcuni anni “L’Eddie Lang Jazz Festival” presso il castello Pignatelli di Monteroduni.

Mario Lanza (cantante: Granada,/ O sole mio,/ Parlami d’amore Mariù)
Mario Lanza nasce a Filadelfia all’inizio degli anni Venti. È figlio di un emigrante di Filignano. Molto portato per il canto, Mario Lanza unisce lo studio di canto allo studio del pianoforte. Ha molto successo prima negli Stati Uniti ma poi anche in Europa con le sue canzoni, tutti ispirati alla melodia italiana. Si dedica anche al cinema, interpretando film musicali come “Il grande Caruso” e “ Il bacio di Mezzanotte”.
Negli anni Cinquanta gira un film in Italia intitolato “Arrivederci Roma” di cui canta la colonna sonora, diventata poi famosissima. Muore molto giovane, appena quartantenne. Dal 1996, il comune di Filignano organizza, in sua memoria, una manifestazione musicale ogni anno.

Don Delillo (scrittore: White Noise/ Underworld/ Libra)
Don Delillo nasce a New York nel 1936. La sua famiglia è originaria di Montagano. Trascorre i suoi primi anni di vita nel Bronx, quartiere popolato da molti immigrati italiani. Si laurea in arte comunicative e si trasferisce a Greenwich village. A trent’anni pubblica il suo primo romanzo. In seguito scrive diversi libri tra cui anche alcuni gialli. Dagli anni Ottanta i suoi libri sono tradotti in molte lingue e Don Delillo ha ricevuto numerosi attestati e premi. Una delle sue ultime opere (Libra) parla dell’assassinio del Presidente Kennedy a Dallas.

Oggi l’emigrazione è quasi cessata, perché i giovani trovano lavoro nella propria terra. Su quelle lande una volta desolate, che nulla offrivano al di fuori dell’agricoltura da fame, sono sorte diverse industrie.
I paesini arroccati sulle colline, una volta simbolo di un degrado miserevole, sono oggi curati e pittoreschi e attragono i turisti in cerca di tranquillità e che arrivano sempre più numerose, offrendo quindi lavoro anche nel settore turistico.

Verklarende woordenlijst:



fardellobundel
straccivodden/lompen
albadageraad
condannativeroordeelden
poeta iserninodichter uit Isernia
avara gierig-terra avara = land dat niets opbrengt
risorsebodemschatten/grondstoffen
in mente in het hoofd/ in gedachten
a cavallo tratussen/ op de grens van
spostarsivertrekken/reizen
a frontetegenover
all’esteroin het buitenland
il doppiohet dubbele
capoluogohoofdstad van de regio
nel ricordomet de herinnering
patriavaderland
bisnonniovergrootouders
per errorebij vergissing
orgogliosatrots
concittadinomedeburger
rassegna cinematograficafilmfestival
strumenti di cordasnaarinstrumenten
dote innovativegave tot vernieuwing
vasto patrimoniouitgebreid erfgoed
portato (essere portato per)aanleg hebben voor
unisce (unire)combineren
gira (girare un film)een film draaien
colonna sonoratitelsong
trascorre (trascorrere)doorbrengen
si laurea (laurearsi)afstuderen
giallidetectives/thrillers
attestatigetuigschriften/verklaringen
operewerken
assassiniomoord
cessata (cessare)stoppen
lande desolateuitgestorven vlakte
al di fuoribehalve
sorte (sorgere)gebouwd worden/onstaan
una voltavroeger
arroccativerschansen
degrado miserevoleerbarmelijke verloedering
attragono (attrarre)aantrekken

zaterdag 3 september 2011

Letture facili: Su e giú per l' Italia:

14 ABRUZZO livello A2.2/B1.1)

I confetti di Sulmona (Abruzzo)

Confetto: Piccolo dolce, esternamente ricoperto di zucchero cotto, che contiene al suo interno una mandorla, una nocciola o un pistacchio.

La città di Sulmona, famosa per essere la città natale del celebre Ovidio, (Sulmona, Abruzzo 43 a.C. – Tomi, Mar Nero 17-18 d.C.) è, però, anche conosciuta in tutto il mondo per la produzione di confetti. Considerati simbolo di buon augurio gia dai romani, che li fabbricavano con il miele, sono prodotti a Sulmona fin dal 1400.
Allora come oggi si usano solo ed esclusivamente ingredienti di primissima qualità.
Famosissimi i cannellini di Sulmona, confetti lunghi e sottili con all'interno un cuore di cannella, di cui era ghiotto il poeta Giacomo Leopardo.

I confetti di Sulmona sono simboli ricercati di cerimonie festose in tutta l’Italia, ma anche all’estero ed è a questa città che spetta il primato mondiale della lavorazione artistica dei confetti in composizioni di fiori, grappoli, spighe e cestini coloratissimi e ..... sono buonissimi davvero:
si sciolgono in bocca, prima lo strato di zucchero che li avvolge, poi lentamente si arriva al cuore di mandorle, di cioccolato, di pistacchio, di nocciola...

In Italia questi piccoli dolci a forma di uova (ma ci si sbizzarrisce anche nelle forme), si usano per celebrare i momenti più importanti della vita: dalla nascita al matrimonio.

Amici e parenti si donano cinque confetti chiusi in un semplice sacchetto o accompagnato da un oggetto di valore (in questo caso il regalo si chiama sempre “bomboniera”). Per ogni occasione il confetto ha un valore diverso:



Confetto rosa:per festeggiare la nascita o il battesimo di una bambina
Confetto azzurro:per festeggiare la nascita o il battesimo di un bambino
Confetto rosso:al conseguimento della laurea
Confetto bianco:quando ci si sposa
Confetto d’argento:per festeggiare le nozze d’argento (25 anni di matrimonio)
Confetto d’oro:>per festeggiare le nozze di diamante (60 anni di matrimonio)


Nello stabilimento di uno dei più famosi produttori di Sulmona, la Confetteria Pelino, è stato aperto il Museo dell’Arte e della Tecnologia Confettiera, chiamato anche Museo dei Confetti. Il museo posto su due piani dello stabilimento espone oltre ad i vari premi vinti ed a varie confezioni di confetti, tutti i macchinari per la produzione industriale di confetti dalla fondazione dello stabilimento nel XIX secolo ad oggi.
La visita è gratuita e l'accesso è possibile dalle sale di vendita di confetti nelle ore di apertura delle stesse sale di vendita.

Museo dell’Arte e della Tecnologia Confettiera,
via Stazione Introdacqua, 55 Sulmona (AQ) Tel. 0864/4210047.

Verklarende woordenlijst



confettisuikerbonen/dragées
ricoperto (ricoprire)bedekt
cotto (cuocere)gekookt/gesmolten
mandorlaamandel
nocciolahazelnoot
pistacchiopistachenoot
città natalegeboortestad
buon auguriogelukwens
allora come oggiZowel toen als nu
primissimaeerste klas
sottili (sottile)smal
cuorehart
ghiotto (essere ghiotto di)dol zijn op/gek zijn op
ricercati (ricercare)begeerd
spetta (spettare)toekomen
il primato mondialeleidende rol/wereldrecord
lavorazionebewerking
grappoli (grappolo)druiventrossen
spighe (spiga)korenaar
cestini (cestino)mandje
sciolgono (sciolgiere)smelten
stratolaagje
avvolge (avvolgere)omhullen
si sbizzarrisce (sbizzarrirsi)hier: de fantasie de vrije loop laten
celebrarevieren
nascitageboorte
parentifamilieleden
sacchettozakje
oggetto di valorewaardevol voorwerp/waardevol snuisterijtje
bombonieraklein geschenk dat aan de gasten op een bruiloft gegeven wordt
occasionegelegenheid
battesimodoop
conseguimentohet behalen
laureaafstudeerdiploma
nozze d’argentozilveren bruiloft
nozze d’orogouden bruiloft
stabilimentogebouw
postogelegen
espone (esporre)tentoonstellen
premi vintigewonnen prijzen
fondazioneoprichting
l'accessotoegang