zondag 31 juli 2011

Letture facili: Su e giú per l' Italia:

2. PIEMONTE (livello A2.2/B1.1)

Torines, faus ma cortes (Torinese, falso ma cortese) (vecchio detto Lombardo)

Andare per i locali storici di Torino.


Torino, sinonimo di Fiat e Olivetti, città industriale per eccellenza, ma anche una città elegantissima, dove un tempo risiedeva la famiglia reale italiana – I Savoia – e la quale, inoltre, è stata un importante centro politico.

Torino, città piena di sorprese e piena di sofisticati locali storici, dove solevano discutere i personaggi più importanti del Risorgimento italiano; ma anche dove gli artisti prendevano appuntamenti e dove la ricca borghesia si soffermava a parlare di affari.

Torino, per vivere la sua vera atmosfera, bisogna frequentare questi suoi locali storici. Antichi caffè o ristoranti tradizionali in cui si respira ancora l’atmosfera ottocentesca tra arredi e tradizioni dell’epoca. Luoghi d’incontro e di cultura in cui politici, uomini d’affari e uomini di cultura si riunivano per discutere e gustare liquori, aperitivi (il famoso Vermouth), caffè o tè con pasticcini o il classico “bicerin” (a base di cioccolata, caffè e panna). Un tuffo nel passato con la storia e le tradizioni.

Lasciatevi quindi tentare da un caffe espresso, ristretto, macchiato con latte o panna, cappuccino, marocchino, freddo shakerato o appunto,… dal goloso “bicerin”.

Eccovi una breve panoramica dei locali più interessanti:

Al Bicerin ( P.zza della Consolata 5) Questo caffè è noto per essere, ancora oggi, esattamente come quando è nato, nel 1757. Deve il suo nome al fatto che qui è stato inventato il “bicerin” (in dialetto “piccolo bicchiere” ), la tipica bevanda calda, costituita da un’accorta miscela di caffè, cioccolata calda fondente e crema di latte. A metà dell’ottocento si degustava in tre varianti: pur e fior (caffè e latte), pur e barba (caffè e cioccolata) e un po’ di tut (latte, caffè e cioccolata) Non si può lasciare Torino senza averlo assaggiato.

Caffè Piatti (Corso Vittorio Emanuele 72) Sorto nel 1875 con il nome “Liquoreria Piatti”, conserva ancora oggi l’arredamento originale in stile Liberty. Uno dei suoi fondatori era Luigi Lavazza, dell’omonima azienda di caffè ed era un dei caffè preferiti di Pavese ed di Einaudi. Oggi è il ritrovo dell’elite torinese. Piccolo dettaglio: Di fronte al locale si trova tuttora la panchina sulla quale, secondo la tradizione, è stata fondata la famosa squadra di calcio, la “Juventus F.C.”

Caffè Torino (Piazza San Carlo 204) Uno dei locali più raffinati della città. Aperto nel 1903 con il nome di “Cafè d’la Sacrestia” era il caffè preferito da Cesare Pavese, da De Gasperi e dalla famiglia reale. L’arredamento è tuttora quella originale dei primi anni del ‘900.

Caffè Baratti & Milano (Piazza Castello 29) Aperto nel 1875 da due soci, Baratti & Milano, questo caffè è famosissimo anche per aver dato nome ad una casa che produce cioccolato e caramelle. Il locale è stato ristrutturato tra il 1909 ed il 1911 dall’architetto Giulio Casanova e vi si trovano gli stemmi della Casa Reale in segno della concessione data al negozio quale ditta fornitrice fin dal 1875. Nella sala “art nouveau” si può gustare, come un tempo, una cioccolata calda accompagnata da squisiti pasticcini mignon.
(Piccolo dettaglio: l’idea sarebbe un piattino con 5 mignon a testa e non, come ho visto fare ad un gruppo di 5 donne straniere, un piattino con 5 mignon da dividere in 5 !!!!!)

Ristorante Del Cambio (Piazza Carignano 2)` Nato nel 1757 si trova davanti al Palazzo Carignano, sede del primo Parlamento Italiano. Era frequentato da illustri personaggi, tra cui Camillo Benso Conte di Cavour ed è proprio lo spirito del Conte di Cavour, che parlava italiano, pensava in francese e mangiava piemontese, ad ispirare lo stile ed il gusto di questo ristorante. Il suo posto, nella sala a lui dedicata, è ancora lì, contrassegnato da una targhetta di bronzo e da una nappa tricolore.

Caffè San Carlo (Piazza San Carlo 156) Aperto nel 1847, è stato il primo locale d’Italia ad avere adottato la luce a gas. Era frequentato da scapigliati e docenti universitari, giornalisti, scrittori ed artisti, patrioti e duri oppositori dei “codini”, cioè i conservatori (che si trovavano invece al Caffè Florio). Era un salotto intellettuale, una delle roccaforti del Risorgimento. Tra i suoi fedeli frequentatori c’erano Gramsci, Benedetto Croce, De Amicis,e Luigi Einaudi, ma anche “i sei di Torino” cioè sei pittori torinesi che hanno influenzato profondamento la vita artistica italiana. Nel 1963 il San Carlo è ritornato all’antico splendore ed è considerato il “Salotto di Torino” per i marmi e le statue che lo arredono.

Caffè Gelateria Florio ( Via Po 8) Situato sotto i portici di Via Po è stato inaugurato nel 1780. Veniva chiamato il “caffè dei codini” perché nel ottocento era il caffè frequentato da diplomatici, nobili ed alti ufficiali. Le sale interne di questo caffè meritano una visita per la loro eleganza di un tempo.

Verklarende woordenlijst:

Falsoonecht/nep
Cortesebeleefd
Dettospreekwoord
Risiedeva (risiedere)verblijf houden –woonachtig zijn
Solevano (solere)gewoon zijn – de gewoonte hebben
Si Soffermava (soffermarsi)zich ophouden
Ottocentescauit de negentiende eeuw
Gustareproeven- genieten van
Pasticcinigebakjes
Tuffoduik
Lasciarsi tentarezich in verleiding laten brengen
Golosoheerlijk- zalig- lekker
Accorta miscelaslimme mengeling
Assaggiato (assaggiare)proeven
Sorto (sorgere)ontstaan
Omonimamet dezelfde naam
Ritrovotrefpunt/ontmoetingsplek
Panchinabankje
Squadra di calciovoetbal elftal
Arredamentoinrichting
Sociovennoot/compagnon/partner
Stemma (stemmi)wapen
Concessione(concedere)toekennen
Ditta fornitriceleveranciers bedrijf
Squisitooverheerlijk
A testaper persoon
Sedezetel
Contrassegnatogemerkt/aangeduid
Targhettaklein plaatje
Nappakwastje/vlaggetje
Adottato (adottare)aannemen/ installeren/adopteren
Scapigliatiolid van de scapigliatura beweging (19e eeuwse literaire beweging
Duri oppositoriharde tegenstanders
Codinoreactionair
Roccafortebastion
Fedeletrouw
Meritano(meritare)verdienen/het waard zijn

zaterdag 30 juli 2011

Letture facili: Su e giú per l' Italia:

1. AOSTA (livello A2.2/B1.1)

La “Mascarade” di Saint-Rhémy-en Bosse

In Valle d’Aosta i carnevali hanno conservato una notevole vitalità, ma quello di Saint- Rhémy-en Bosse è forse quello più speciale.

Questo carnevale ha luogo la Domenica e il Martedì grasso, e ha origini antiche che risalgono al 1880, traendo origine dal passaggio delle truppe di Napoleone sul Colle del Gran San Bernardo. Nel maggio del 1880, il Generale, da poco diventato Primo Console della Repubblica francese, alla testa di 60.000 uomini, con 50 pezzi di artiglieria e 3500 cavalli, ha attraversato, in condizioni climatiche proibitive, il passo del Gran San Bernardo per andare a Marengo per la storica battaglia contro gli Austriaci. Questa sua impresa ha causato sentimenti di stupore e di ammirazione negli abitanti dell’intera vallata.

E così, ancora oggi Napoleone non rinuncia alla storica discesa. Lo fa, come sempre, a cavallo, scortato dai suoi fidi, sotto gli occhi di astanti che non trepidano più, ma si rallegrano al passaggio. E accade ogni inverno: è la “Mascarade” di Saint-Rhémy-en Bosse, momento chiave di un trascinante carnevale. Il corteo si snoda con Napoleone in testa per le strade ancora innevate. Le maschere, chiamate “landzette”, che lo seguono, hanno costumi che si ispirano alle divise del suo esercito e sono tutti ricoperti da specchietti, spalline, nastri, fiori e sonagli, paillettes, frange e galloni e tengono in mano una lunga coda di crine nero che avrebbe il compito di tenere lontani gli spiriti maligni. Alla cintura portano un grosso sonaglio detto “ le gorgoillón”.

Il corteo delle maschere, chiamato “Bènda”, è quasi sempre composto nello stesso modo e con lo stesso ordine di personaggi: Napoleone è seguito dalla Guida, che sbandiera il vessillo del Carnevale e dirige tutto il gruppo, suonando una trombetta. Il suo viso è coperto da baffi e occhiali, simboli della sua indiscussa autorità. Si incontrano, poi, i “Joueurs”, che con le loro fisarmoniche , intonano canti tradizionali. Si possono ammirare le “Demoiselles” accompagnate dagli “Arlequins, maschere aggraziate ed eleganti. Importanti anche il “Toque” e la “Tocca”, due anziani sposi. Seguono gli orsi con il Domatore e la sfilata viene infine chiusa dal Dottore e dal Curato.

Dopo la sfilata, le maschere si recano a far visita alle famiglie che le accolgono con allegria e tavole imbandite. I festeggiamenti finiscono con un ballo finale.

Verklarende woordenlijst

Notevole opmerkelijk
Risalgono (risalire) teruggaan
Traendo-trarre ontlenen aan
Proibitivo slecht/barre
Stupore verbazing
Rinuncia (rinunciare) afzien
Discesa afdaling
Scortato (scortare) begeleiden
Fido getrouwe
Astante toeschouwer
Trepidano (trepidare) in angst zitten
Si rallegrano (rallegrarsi) zich verheugen/plezier hebben
Accade (accadere) gebeuren/plaats hebben
momento chiave hoogtepunt
trascinante meeslepend
si snoda (snodarsi) slingeren
innevato besneeuwd
divisa uniform
spallina epaulet
nastro lint
sonaglio belletje
frangia franje
gallone tres
coda di crine staart van paardenhaar
spiriti maligni boze geesten
corteo optocht
sbandiera (sbandierare) zwaaien met vlag/vaandel
vessillo vaandel
baffi snor
aggraziato bevallig
sfilata defilé
si recano (recarsi) (op weg) gaan
imbandito feestelijk gedekt

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maandag 25 juli 2011

workshops Italiaans

De volgende workshops staan gepland voor oktober/november 2011. Data volgen binnenkort.