Kalos Irtate (“
Benvenuti” in Griko):
La parte greca del Salento in Puglia:
Il Salento in Puglia inizia a Lecce e finisce sul
tacco d’Italia ed è proprio nel cuore del Salento, tra Lecce, Otranto e Gallipoli, che esiste un’area con lingua, tradizioni, architettura e
riti d’origine greca;
la Grecia Salentina.
Dal XVI secolo a.C, i greci ed i miceni cominciano a frequentare il Salento e dall’ Oriente
giungono funzionari, soldati e monaci che
ellenizzano profondamente il Salento.
I monaci costruiscono delle chiese bellissime decorate con
affreschi bizantini e
monasteri magnifici, tra cui il monastero di S. Nicola di Casole ad Otranto, che
all’epoca conteneva la seconda biblioteca più grande del Mediterraneo (dopo quella di Alessandria) e che
raccoglieva molti libri greci e latini.
In questo periodo si diffonde la coltivazione dell’
olivo e quindi la lavorazione delle olive in
frantoi ipogei. L’olio proveniente da questi frantoi veniva
esportato in tutto il Nord d’Europa e ogni settimana partiva da Otranto una nave piena d’olio diretta verso quelle zone.
I monaci greci, inoltre, insegnavano alla gente locale molte tecniche agricole
innovative che venivano dall’Oriente.
Questi greci, insomma, influenzano non solo gli usi,
costumi, musica e architettura, ma anche la lingua ed è per questo motivo che nel Salento si parla ancora il “
Griko”. Questa lingua, chiamata anche Greco-Salentina è una
fusione linguistica del Greco antico, del Greco bizantino ed elementi d’Italiano ed è abbastanza
simile al Greco moderno, parlato oggi in Grecia.
L’ area Ellenofona del Salento era
un tempo assai estesa: comprendeva ben venticinque paesi. Attualmente, quest’area –
nota con il nome di
Grecia Salentina – è costituita da nove comuni, cioè; Calimèra, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino. In queste località la popolazione
è in grado di esprimersi in Griko ed è quindi bilingue.
Ci sono numerose
testimonianze della presenza greca nel Salento. A Calimèra (che in greco significa: “buongiorno”) è possibile visitare l’ ultimo frantoio
sotterraneo rimasto e nel paese le case a corte
rispecchiano la tipica costruzione della
civiltà contadina greca. Inoltre si possono ancora visitare diverse
tombe (
dolmen) antiche, come la famosa
Dolmen Placa.
Oggi, i nove comuni
mantengono stretti rapporti con la Grecia e gli
interscambi culturali sono molto frequenti. Nel 1960 il comune d’Atene ha generosamente
donato a Calimèra, una
stele, opera del IV sec. A.C., come simbolo della comune origine e di una continuità di rapporti.) La stele è di puro marmo e proviene dal Museo Nazionale di Atene. Il comune di Calimèra l’ha
sistemata nei Giardini Pubblici del paese.
Verklarende woordenlijst:
tacco | hak
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riti | rituelen
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giungono (giungere) | aankomen
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ellenizzano | “vergrieksen”/Grieks maken
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affreschi | fresco’s
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monasteri | kloosters
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all’epoca | toendertijd
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raccoglieva (raccogliere) | verzamelen
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diffonde (diffondere | )verspreiden
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olivo | olijfboom
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frantoi ipogei | onderaardse olijvenpers
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esportato (esportare) | exporteren
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innovative | vernieuwde
|
costumi | gewoonten
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fusione linguistica | taalfusie
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simile | vrijwel dezelfde
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l’area Ellenofona | Griekse zone/Grieks gebied
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un tempo | vroeger/eens
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nota | bekend
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è in grado (essere in grado) | in staat zijn
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bilingue | tweetalig
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testimonianze | bewijzen/getuigenissen
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sotterraneo | onderaards
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rispecchiano | (rispecchiare)weerspiegelen/lijken op
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civiltà contadina | boerenbeschaving
|
tombe | graven
|
mantengono | (mantenere)onderhouden
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interscambi | uitwisselingen
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donato (donare) | schenken
|
stele | (graf) zuil
|
sistemata (sistemare) | plaatsen
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